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Tumore al Seno

Cos’è il tumore al seno?
Esistono molti tipi diversi di tumore al seno e ognuno di essi viene trattato in modo differente.

Il medico potrebbe parlare dello ‘stato dei recettori’ del tumore al seno. Questo stato indica se un tumore può riconoscere i segnali che dicono alle cellule tumorali di crescere. I tipi più comuni di stato dei recettori sono: [1, 2]

  • Recettori per gli estrogeni positivi o ER+.
  • Recettori per il progesterone positivi o PR+.
  • Recettori di tipo 2 del fattore di crescita epidermico umano molto espressi       

Lo stato dei recettori di un tumore si ottiene da un campione di cellule tumorali prelevate dal tumore (la cosiddetta ‘biopsia’). È importante sottolineare che conoscere lo stato recettoriale permette al team medico di capire meglio il tipo di tumore trovato, e selezionare il trattamento migliore per garantire a ciascuna paziente le migliori opportunità di combattere il tumore. [3]

Che cos’è il tumore al seno positivo al recettore degli estrogeni (ER+) e positivo al recettore del progesterone (PR+)?
Circa 80 casi su 100 di tumore al seno sono positivi al recettore degli estrogeni e 65 su 100 sono positivi al recettore del progesterone. Ciò significa che le cellule tumorali analizzate in seguito alla biopsia presentano recettori per gli estrogeni e il progesterone, gli ormoni femminili. [4]

Che cos’è un tumore al seno positivo per HER2 (HER2+)?
Uno stato dei recettori positivo per HER2 significa che i recettori HER2 sono ‘sovraespressi’ sulla superficie delle cellule del tumore al seno. Il termine ”sovraespressione” è un termine medico che indica la presenza di un numero insolitamente elevato di recettori. [2]

HER2 stimola le cellule a dividersi e moltiplicarsi, pertanto un numero elevato di questi recettori può causare una crescita troppo rapida delle cellule e può portare alla formazione iniziale di un tumore. [2]

Che cos’è un tumore al seno triplo negativo o TNBC?
Una diagnosi di tumore al seno triplo negativo significa che i tre tipi più comuni di recettori noti per alimentare la maggior parte della crescita del tumore al seno (estrogeni, progesterone e HER2) non sono presenti nel tumore. [5, 6] Il tumore al seno triplo negativo si manifesta in circa 10-20 casi su 100 dei tumori al seno diagnosticati e talvolta può essere più aggressivo e difficile da trattare. [7] 

Legenda: Le cellule del tumore al seno (grandi cerchi blu) possono avere diversi recettori (piccoli quadrati blu, triangoli blu o piccoli cerchi blu) sulla superficie, che ricevono segnali per dire alle cellule di crescere (viola). Se il tumore al seno è triplo negativo, nessuno dei comuni recettori è presente, rendendo il tumore più difficile da trattare.

Quali sono i fattori di rischio per il tumore al seno?
Non è ancora stato determinato con certezza cosa porti allo sviluppo del tumore al seno, ma alcuni elementi - denominati ‘fattori di rischio’ - possono aumentare le probabilità di una persona di ammalarsi. Alcuni fattori di rischio sono: [8]

  • Anamnesi familiare: il rischio di tumore al seno raddoppia nelle donne con un parente stretto (genitore, sorella o figlia) con tumore al seno, tuttavia più di 8 donne su 10 con una parente stretta con tumore al seno non svilupperanno mai tale malattia.
  • Gene ‘BRCA’: le donne con modifiche a carico dei geni BRCA hanno circa 1 possibilità su 2 di sviluppare il tumore al seno.
  • Livelli elevati di ‘ormoni femminili’: avere alti livelli di ormoni come estrogeni e progesterone raddoppia il rischio di tumore al seno dopo la menopausa.
  • Avere assunto contraccettivi orali o terapia ormonale sostitutiva – utilizzano ormoni sessuali sintetici.
  • Essere in sovrappeso.
  • Bere alcolici.

Quali sono i sintomi del tumore al seno?
Alcuni dei segnali e dei sintomi del tumore al seno includono: [9]

  • Un nodulo al seno.
  • Una variazione della forma o delle dimensioni del seno.
  • Pelle a buccia di arancia o ispessimento del tessuto mammario.
  • Retrazione del capezzolo (invertito).
  • Eruzione cutanea (come un eczema) sul capezzolo.
  • Fuoriuscita di liquido dal capezzolo.
  • Gonfiore o un nodulo sotto l’ascella.
  • Dolore o sensazione di malessere al seno che non scompare.

La presenza di un nodulo al seno è il sintomo più comune di tumore al seno. La maggior parte dei noduli al seno non sono cancerogeni, tuttavia è importante far controllare al proprio medico tutto ciò che è insolito.

Quali opzioni di trattamento sono disponibili per il tumore al seno?
Se le cellule tumorali hanno recettori per gli ormoni estrogeni o progesterone, il medico può suggerire una ‘terapia ormonale’. Questo tipo di farmaci aiuta a rallentare o fermare la crescita delle cellule tumorali con recettori ormonali riducendo o abbassando i livelli di estrogeni e progesterone nel corpo. [1, 4]

Le terapie ormonali (a volte note come ‘terapie endocrine’) possono costituire il miglior trattamento per i tumori al seno che sono positivi al recettore degli estrogeni (ER +) o al recettore del progesterone (PR +) in quanto aiutano a demolire le cellule tumorali tagliando loro le risorse di ormoni. Tuttavia, se un tumore non risulta positivo a questi recettori, è improbabile che la terapia ormonale funzioni.4 Inoltre, alcuni tipi di tumore nel tempo possono diventare resistenti alla terapia ormonale e il trattamento continuato con terapie endocrine diventa perciò inefficace. [10]

Esistono farmaci specificamente mirati per i tumori HER2-positivi. I ‘farmaci mirati’ sono trattamenti che possono attaccare le cellule cancerose del seno senza danneggiare le cellule normali. Un tipo di terapia mirata attualmente studiata sono gli anticorpi monoclonali. Queste terapie bloccano i recettori HER2 e arrestano la crescita del tumore. [11]

I farmaci mirati a volte funzionano anche quando i farmaci chemioterapici non sono efficaci. Alcuni farmaci mirati posso contribuire al migliore funzionamento di altri tipi di trattamento. [12]

Scienziati e medici stanno lavorando per trovare nuove opzioni di trattamento per le pazienti con diagnosi di carcinoma mammario triplo negativo (TNBC). Dal momento che le cellule tumorali non presentano nessuno dei recettori più comuni, trattamenti comuni come la terapia ormonale e i farmaci mirati per HER2 non funzionano con il TNBC. [7] La ricerca attuale mira a trovare modi nuovi e alternativi per fermare la crescita delle cellule tumorali.

Utilizzare la chemioterapia per trattare il tumore al seno triplo negativo è tuttora un’opzione efficace. In realtà il tumore al seno triplo negativo, negli stadi iniziali, può rispondere ancora meglio alla chemioterapia rispetto ad altre forme di tumore. [7] La parola chemioterapia indica un trattamento terapeutico a base di sostanze chimiche rivolte contro il tumore. Basandosi sul principio che le cellule tumorali si riproducono molto più rapidamente di quelle normali, le sostanze utilizzate per queste cure farmacologiche interferiscono con i meccanismi legati alla replicazione delle cellule, uccidendole durante questo processo (azione citotossica).

Per il TNBC viene spesso utilizzata una combinazione di trattamenti, che include la chemioterapia, la radioterapia e la chirurgia.

Per le pazienti con diagnosi di TNBC e per quelle con tumori diventati resistenti alla terapia endocrina, le sperimentazioni cliniche possono fornire opzioni aggiuntive al di là della terapia standard. Tali opzioni possono includere l’immunoterapia per il trattamento del tumore, che aiuta il sistema immunitario dell’organismo a combattere il tumore. Mentre le cellule immunitarie sono in grado di trovare e distruggere le cellule anomale, le cellule tumorali spesso trovano il modo di proteggersi dagli attacchi immunitari. L'immunoterapia per il tumore mira a risvegliare la capacità dell'organismo di difendersi dal tumore, "rieducando" il sistema immunitario a tenere sotto controllo ed eliminare efficacemente le cellule trasformate. [13]

Altre opzioni di trattamento disponibili potranno essere consigliate dal proprio medico.

A proposito di studi clinici

Che cos'è uno studio clinico? Perché considerare la possibilità di partecipare ad una sperimentazione? E perché Roche conduce studi clinici?

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